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CINEMA - TV » FILM » "1408" (Mikael Håfström, 2007)

« 1408 »

DarkdeAvalon
04:44   30/11/2007
Finalmente… e sottolineo: F I N A L M E N T E !!!!

Dopo anni ed anni passati nel vedere stravolgere e - ad eccezione di Kubrick - rovinare i racconti del buon vecchio Stephen King è uscito un Film degno di nota che non si limita a raccontarci le avventure della stanza 1408 ma, udite udite, lo fa con stile!!!
Tante e tante volte mi son seduto davanti ad un film tratto dai racconti del “Re” dell’incubo ma mai, come oggi, ho terminato la visione con tanta gioia in corpo.
C’erano state volte in cui ero rimasto impassibile - Carrye, Pat Cemetary, Cujo, Cose Preziose -
Altre in cui m’ero letteralmente incazzato -L’acchiappasogni-
Volte in cui m’ero detto “non c’entra un cazzo ma almeno il film è bello” - Shining - Cuori in Atlantide -

Questa volta siamo davanti ad un capolavoro dal titolo: 1408

Per prima cosa alziamoci tutti e facciamo 92 minuti di applausi d’epoca fantozziana a Mikael Hafstrom
C’è voluto uno svedese, infatti, per mettere su pellicola atmosfere, incubi e deliri del povero Mike Enslin - uno straordinario John Cusack di cui parleremo meglio a breve - autore un tempo di successo che ora, tra un “cicchetto” e l’altro, scrive recensioni su case stregate.
Nella ricerca ossessiva di fenomeni paranormali Mike và ad imbattersi nel Dolphins Hotel, diretto da un sempre più impagabile Samuel L. Jackson e, precisamente, nella stanza n° 1408.

Una volta all’interno di quella stanza Mike si troverà di fronte a qualcosa che va ben oltre fantasmi, incubi, fenomeni paranormali e chissà che altro. Se volete il parere di un idiota - ossia il mio - è anche questo a rendere la pellicola cosi speciale:
Non è basata come molti altri film sulla concezione di spavento ma, grazie a musiche, atmosfere e la recitazione di Cusack, su un crescendo che , mano a mano che la pellicola va avanti, vi spegnerà il sorriso sul volto per calarvi senza alcun preavviso in una turbine di emozioni e sensazioni gelide.

Ho più volte elogiato John Cusack per la sua recitazione nel film e non mi stancherò MAI di farlo.
Un’interpretazione, la sua, che trasuda genuinità. Spesso ci imbattiamo in attori che per quanto bravi lasciano quel senso di Cellophan sulla pellicola. Con lui è tutta un’altra cosa:
Soffre, gioisce, di spaventa ed ha reazioni umane. Nessun super-uomo contro i mostri e se questo è il genere di pellicola che vi aspettate lasciate perdere:
Direi che 1408 si possa ritenere destinato a chi vuol passare DAVVERO un paio d’ore incollato alla poltrona.

Chiudo citando lo stesso film:

“Direi che 1408 merita, nella scala dei film di paura, 9 teschi”

La ricorrenza del numero 13 all’interno della pellicola:

* Il titolo del film nonché il numero della stanza, 1408 (1+4+0+8=13) sommati danno 13.
* La stanza si trova ipoteticamente al 13° piano, visto che non esiste il pulsante 13 in ascensore.
* Mr. Gerald Olin dice a Mike Enslin che il Doplin Hotel è stato aperto nell’ottobre del 1912 (1+9+1+2=13).
* In una scena la temperatura nella stanza risulta 45-40 (4+5+4+0=13).
* Quando Mike cerca di chiedere aiuto alla moglie chiedendole di chiamare la polizia gli fornisce l’indirizzo 2254 Lexington (2+2+5+4=13).
* Verso la fine del film, la voce al telefono dice: “noi siamo 5, noi siamo 8″ (5+8=13).
* Quando Mike cerca di scappare dalla stanza cercando di raggiungere quella a fianco, per arrivarci conta i passi, 6-7 passi (6+7=13).
* L’inizio del film quando Mike riceve la cartolina del Dolphin Hotel, in cui vi è scritto “Don’t Enter in 1408“, lui scrive sulla cartolina 13.
* Il nome Michael Enslin è composto del 13 lettere.

Curiosità:

* Per il ruolo dell’ex moglie del protagonista era stata ingaggiata l’attrice Kate Walsh, ma l’attrice dovette rinunciare alla parte per via degli impegni già presi con la serie tv Grey’s Anatomy, in seguito è stata sostituita da Mary McCormack.
* Il film ha fatto il suo debutto negli Stati Uniti il 22 giugno 2007, mentre nelle sale italiane è arrivato il 23 novembre 2007.
* Inizialmente Stephen King aveva pubblicato il racconto in forma grezza nel saggio On writing: Autobiografia di un mestiere, che in seguito è stato incluso in un audio-libro e ripubblicato nella raccolta Tutto è fatidico.
* La scena della stanza innevata è un sottile omaggio al terrificante Overlook Hotel di Shining di Stanley Kubrick.
Yota
02:48   31/12/2007
Ottimo film, ma non più di tanto, per me.
Ancora non ho visto Shining ma Kubrik personalmente non mi sta simpatico, ho potuto vedere da poco 2001 odissea nello spazio, dopo aver letto il libro, e sinceramente mi pare che l'abbia completamente rovinato.
Inoltre vidi qualche tempo fa arancia meccanica che non mi è sembrato altro che un trip allucinato.. poi boh, mia opinione!

Comunque non concordo con il fatto che sia l'unico film tratto da King decente, Secret Window per ora rimane uno dei miei film preferiti, anche dato dal fatto che Johnny Depp rimane un grande attore.
Guardalo se non l'hai ancora visto (non l'ho notato nelle tue citazioni) merita davvero.

Venendo finalmente al film in questione direi che il regista ha utilizzato un po' di clichè (o come si scrive) molto comuni per molti film orror/psicologici, come le illusioni, le fobie, il ritorno alla realtà che altro non è che un sogno, insomma, un po' le solite cose.
L'ultima scena è stata fantastica, mi ha fatto letteralmente rabbrividire, perché comunque il film ti tiene abbastanza in tensione e quando pensi di poterti finalmente rilassare arriva la mazzata finale..
Un buon film comunque, per me un sette teschi non glieli toglie nessuno, e sono molto duro di solito linguaccia
ex iscritto
10:18   10/12/2012
bellissimo film occhiolino
ex iscritto
12:51   20/09/2013
Che data è?