08:32 24/07/2012
Dal mio punto di vista, essere se stessi, non implica nulla, così come non significa esserlo esclusivamente seguendo delle "regole", come in questo caso: non ritoccarsi, non modificare nulla del proprio fisico, lo facciamo continuamente con i vestiti, acconciature, trucchi, tatuaggi, e orpelli vari, solo che in quel caso è socialmente "normale", tanto a parte i tatuaggi, sono cose temporanee e non ci cambiano, anche se magari ogni santo giorno si è sempre truccati o vestiti in quel modo che magari và a mascherare o alterare pesantemente la persona, per non parlare delle maschere a livello comportamentale e dei ruoli che si seguono. Questo per dire, che non è certo rifacendosi che si và a cambiare noi stessi o si perde l'autenticità, non più di quello che già faremmo. Ci vuole ben altro, il nostro Io è dentro di noi, e la capacità di esprimerlo in ogni situazione secondo me è molto importante, se parte di noi stessi, è un desiderio di rifare una zona del corpo, è più che comprensibile farlo e non ci vedo niente di così "anti etico" o triste, chi ve lo dice che cambiando l'estetica, si vada a toccare irrimediabilmente l'interno? Siamo ben più complessi, al contrario forse, reprimere certe cose solo per "essere se stessi e integri" più per un principio morale che altro, è veramente castrante e non è corretto verso la nostra libertà di scelta e verso la nostra mente che viene incatenata come sempre.
Il problema sorge appunto quando ci si mettono la morale o l'etica, i complessi, dubbi eterni, l'ascoltare quello che si dice in giro, lottare per dimostrare che rifarsi non cambi tutto, ma anzi sia una delle tante espressioni che l'uomo è in grado di avere grazie alla sua complessità, non essendo solo un animale, avendo un cervello che ragiona e crea migliaia di pensieri e idee, colmo di tante esigenze e voglia di essere libero da questi dogmi, un intervento estetico può essere solo una manifestazione superficiale, un azione come un'altra, proprio perchè stiamo bene "come siamo" stiamo bene sempre, siamo sempre noi, pure con un'altra faccia, dovremmo essere fanatici di noi stessi allo stesso modo per come la vedo io, e forse esserlo, implica questo, non ha forse senso pensare di essere noi stessi solo non cambiando niente, allora è una cosa finta e falsa spinta solo da paure inconscie, e scelte etico-morali come ciliegina sulla torta.
Insomma, secondo me dovremmo liberarci di certe etichettature e pensare a noi stessi davvero, non a cosa ci mettiamo a desiderare/fare o meno. Poi sugli adolescenti, posso invece condividere fino a un certo punto, non c'è bisogno di fermarli o di criticarli o chissà che, andrebbe usata un'altra mentalità fin da piccoli, in certi casi è davvero aberrante, daccordo che non ci conosceremo mai al 100% (piuchealtro perchè non c'è un 100%, essendo in continua mutazione), ma a quell'età, è delicata la cosa, o li supportiamo, o non diciamo niente, ma criticarli di certo non li aiuterà, li manderà solo in dubbio e gli complicherà le cose. Per rispetto a loro stessi, e a noi, cerchiamo di essere meno morali o etici e di pensare a come magari far capire che si stà bene in ogni modo, non tanto non rifacendosi o meno, poi sceglieranno anche di non rifarsi probabilmente, e ricordiamoci che l'uomo ha la libertà di scelta, (non tanto a livello di libertà sociale o economica, tanto siamo tutti "schiavi" in qualche modo) ma parlo di quella vera, della mente, di pensiero e di scelta su noi stessi e sul modo di vivere, che non ce la può insegnare nessuno, ed è unica in noi stessi.
Per ora comunque, di sicuro dei "problemi" li crea, rifarsi magari in adolescenza, siamo noi che li creiamo, è semplice, criticando e mettendo in dubbio, puntando il dito, e pensando che uno è più o meno degno di vivere, a seconda di quello che fà, è triste (vale anche sulle altre cose) ... L'effetto che provoca è che uno alla fine lo fà anche per ribellione, visto che dovremmo farci gli affari nostri, e lasciar vivere la gente, e nn spingerla così verso un'unica scelta, che fà anche per difesa di una leggittima libertà alla fine, che però viene poi meno e viene sommersa dalla società.... è un peccato.
Siamo sempre sulla buona strada, finchè non intervengono etiche- morali, e dogmi vari, non c'è bisogno di fare il lavaggio del cervello o dire chissà cosa per non far ricorrere gli adolescenti alla chirurgia, basta fargli capire le cose già da prima, poi vedono loro e possono scegliere saggiamente, poi nessuna scelta è "giusta" e ci rende entusiasti per forza, ma quello vale per tutto e non importa se adolescenti o meno, è un altro discorso... però se davvero ci piacciamo come siamo, non avviene spesso il ripensamento, in caso contrario, con tutti questi dubbi e idee di condannare le scelte degli altri e le proprie, c'è qualcosa che non và di sicuro... chirurgia o meno.
Comunque c'è anche il fatto che i tempi cambiano e che le possibilità sono diverse, sarebbe indegno anche usare il PC come lo usiamo ora, o gli smartphone e tutte quelle "facilitazioni" che abbiamo ora.. ma assolutamente no, io sono io, e mi servo di quello che voglio, spetta a me scegliere come usare le cose che ci sono, se ciò mi farà atrofizzare (per modo di dire) un pò il cervello, pazienza, di certo non critico la tecnologia e il progresso che l'uomo si suda, che viene dalla fantastica macchina che è la mente, posso sempre non usarle, usarle meno, o compensare con altro etc.. etc... non per questo sono cose negative e da evitare, e prima non esistevano proprio, quindi la situazione è sempre unica e diversa, l'unico punto in comune tra tutto, rimane proprio la libertà e basta...che quando manca fà preoccupare... che ne pensate?
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